Mastopessi

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Si definisce come ptosi mammaria una condizione di abbassamento del cono mammario.

Nella ptosi mammaria il capezzolo si trova più in basso del solco sottomammario, ad una distanza che può essere minore di due centimetri (ptosi lieve), tra due e quattro centimetri (ptosi moderata), superiore a quattro centimetri (ptosi severa). Un tipo particolare di ptosi mammaria, presente soprattutto nelle pazienti più giovani, è la ptosi ghiandolare: si verifica quando il capezzolo mantiene la sua posizione normale ma la ghiandola mammaria sporge ben al di sotto del solco sottomammario. L'aspetto è quello di una ptosi vera e propria, anche se l' intervento chirurgico da effettuare non richiederà lo spostamento in alto del capezzolo. La necessità del trattamento correttivo della ptosi mammaria nasce da indicazioni di carattere esclusivamente estetico ed è basato sull'innalzamento delle strutture ptosiche (cute, areola, ghiandola, tessuto adiposo). L'intervento che viene definito mastopessi, può richiedere a seconda dei casi, una contemporanea riduzione del volume mammario o al contrario, un aumento di questo mediante l'introduzione di protesi (mastopessi con protesi). L'intervento di mastopessi può essere eseguito in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione profonda.

Il tempo operatorio richiesto è 2-3 ore.
Si raccomanda alla paziente di:

  • non assumere aspirina o farmaci che la contengono per almeno una settimana prima dell'intervento e due settimane dopo;
  • eliminare il fumo almeno due settimane prima e fino a due settimane dopo l'intervento.

Esistono diverse tecniche chirurgiche impiegabili per la correzione della ptosi mammaria, che differiscono tra loro per le cicatrici residue, la forma ottenibile, l'uso o meno di protesi mammarie. Nelle forme di ptosi lieve l'intervento può essere eseguito mediante l'utilizzo di una tecnica denominata round block con cicatrici solo periareolari. Nelle forme di ptosi moderata la tecnica più impiegata prevede la presenza di una cicatrice circolare intorno all' areola, ed una verticale che dall' areola giunge al solco mammario.

Per le forme di ptosi severa è normalmente necessario impiegare le stesse incisioni cutanee che si utilizzano nella riduzione mammaria. In pratica, alle cicatrici già descritte per le ptosi moderate se ne aggiunge una terza, che cade all'interno del solco sottomammario, con un disegno a T invertita.  Subito dopo l'intervento viene applicato un reggiseno del tipo utilizzato per attività sportive, che dovrà essere indossato notte e giorno per 6 settimane. L'utilizzo dei drenaggi in aspirazione è una pratica consigliata per ridurre le complicanze; questi rimuovendo gli accumuli sieroematici, prevengono la formazione di ematomi e/o infezioni. I drenaggi sono normalmente rimossi dopo 24-48 ore, e non provocano dolore nè fastidio. La profilassi antibiotica iniziata il giorno dell'intervento sarà continuata durante la prima settimana postoperatoria. . Sebbene il dolore non sia quasi mai intenso, una terapia antidolorifica verrà prevista e dosata per garantire un decorso confortevole.

E' sempre presente dopo l'intervento un certo grado di gonfiore che si riduce gradualmente fino a scomparire completamente dopo 7-10 giorni. Un modico grado di edema potrebbe persistere per qualche settimana o qualche mese. Possibili complicanze sono: infezione, ematoma, asimmetrie, difetti di cicatrizzazione.