Rinoplastica

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Il naso si presenta come un' irregolare piramide a tre facce, costituita da un'impalcatura osteocartilaginea ricoperta da muscoli, tessuto sottocutaneo e cute ed internamente foderata da cute vestibolare e mucosa. I difetti in questa sede possono palesarsi in una qualsiasi o più delle componenti nasali, più spesso sono rappresentati da:

  • gibbo più o meno accentuato;
  • punta larga;
  • punta prominente;
  • columella eccessivamente sporgente;
  • naso a sella;
  • narici troppo larghe;
  • deviazione della piramide nasale.

Queste deformità possono presentarsi singole o più frequentemente associate tra loro, in particolar modo le deviazioni, possono associarsi anche ad anomalie del setto osteo-cartilagineo richiedendo un intervento chirurgico correttivo di rino-settoplastica. Il timing di questi interventi di correzione è non prima dei 16-17 anni di età, poiché è necessario che l'impalcatura osteocartilaginea sia completamente e definitivamente sviluppata.

Tutti i difetti sopraelencati vengono corretti mediante rimodellamenti ossei e cartilaginei; le vie d'accesso utilizzabili possono essere schematizzate in due gruppi: rinoplastiche “chiuse”, che utilizzano come via di accesso il vestibolo nasale e rinoplastiche “aperte” o “open”, che, tramite un'incisione emicolumellare e suo prolungamento endovestibolare, consentono il parziale sollevamento dei tegumenti dell'impalcatura. Nel primo caso le cicatrici residue non sono visibili poiché all'interno delle narici, nella rinoplastica open si sfrutta invece il cono d'ombra che il lobulo esercita sulla columella e che rende difficile l'individuazione di una piccola cicatrice in questa zona.

La valutazione delle vie respiratorie a livello nasale permetterà di evidenziare eventuali turbe, che vanno corrette in un unico tempo operatorio o comunque di programmare l'intervento in maniera da non causare deficit funzionali.

La rinoplastica viene effettuata in anestesia generale; il tempo operatorio richiesto è 1-2 ore.
Si raccomanda al paziente di:

  • non assumere aspirina o farmaci che la contengono per almeno una settimana prima dell'intervento e due settimane dopo;
  • eliminare il fumo almeno due settimane prima e fino a due settimane dopo l'intervento.

Per quanto riguarda la gestione postoperatoria del paziente, è imperativo che i tegumenti scollati intraoperatoriamente siano mantenuti in sede nelle due settimane successive all'intervento, esternamente a mezzo di cerotti, internamente tramite tamponi endonasali (da portare 3 o 5 giorni a seconda che sia stata associata o meno una settoplastica); l'impalcatura ossea, fragile a causa delle fratture eseguite, viene preservata con garze gessate per circa 10 giorni.

Nelle prime 24 ore dopo l'intervento, sarà presente edema (gonfiore) del volto e delle palpebre, spesso accompagnato da ecchimosi. In genere il dolore è minimo ed il fastidio maggiore è limitato alla presenza dei tamponi endonasali; in ogni caso, è prevista una terapia antidolorifica con dosaggi adeguati al mantenimento di un decorso confortevole. L'edema e le ecchimosi gradualmente si attenuano e scompaiono quasi completamente in una settimana. La profilassi antibiotica, iniziata il giorno dell'intervento, sarà continuata per altri 5 giorni.

Possibili complicanze dell'intervento sono gli ematomi e le infezioni; in qualche caso può essere necessario effettuare un piccolo ritocco, a distanza di un anno dal primo intervento, per la correzione di piccole irregolarità residue.

Il raggiungimento dell'aspetto definitivo del naso operato richiede almeno 12 mesi, durante i quali si verifica la completa scomparsa dell'edema e termina il processo di maturazione delle cicatrici. La sensibilità della cute del naso, che è normalmente ridotta subito dopo l'intervento, riprende gradualmente e spontaneamente durante questo stesso periodo.